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Primo secolo avanti Cristo. Il forte di Mitilene è circondato dall'oscurità e da un silenzio irreale. Non sembra esserci traccia dei ribelli che poche ore prima hanno scatenato un'improvvisa e sanguinosa rivolta. Di colpo il sibilo di cento frecce squarcia l'aria: la rappresaglia dei centurioni romani è iniziata. Sotto una pioggia di dardi infuocati, un giovane ufficiale riesce a entrare nel forte. È il ventenne Giulio Cesare. Da quel momento nulla potrà fermarlo. La lunga prigionia nella cella putrida e buia di una nave pirata avrebbe fiaccato le membra a chiunque, ma non a lui, che ne esce più forte nel corpo e nello spirito. Sciocco il Fato che si illude di abbatterlo fronteggiandolo con più dure prove: non sa ancora che la sua corazza si indurisce a ogni sferzata. Così, nulla può contro la sua furia l'esercito di Mitridate, il re del Ponto che, incautamente, ha osato sfidare la supremazia della Repubblica sul Mediterraneo. Quando torna a Roma vincitore, Cesare ritrova l'abbraccio della moglie Cornelia e l'amicizia di Marco Bruto. Ma le sue gesta non gli hanno guadagnato solo rispetto e fama: sono infatti in molti a temere la sua ascesa. E molti sono disposti a tutto pur di impedirla.