Tab Article
Con rigore scientifico e stile accattivante Paolo Armaroli ricostruisce le tante anomalie della passata legislatura: dalle due parti in commedia recitate da Fini, presidente della Camera e capopartito, agli "straordinari" ai quali è costretto Napolitano per sostenere le istituzioni, dal preannuncio di dimissioni dei governi Berlusconi e Monti, anticipatrici di quelle del Papa, a un Parlamento sempre più svuotato di potere dai decreti legge e dalla legislazione delegata. Come gli esami di Eduardo, da noi le anomalie non finiscono mai. Con la nuova legislatura inaugurata il 15 marzo siamo sprofondati dal transitorio nel precario, perché il bipolarismo non tiene più. E nei palazzi romani si aggira lo spettro di Weimar. Come nella Germania tra le due guerre, instabilità ministeriale e scioglimenti parlamentari anticipati possono condannare a morte la nostra fragile democrazia. E ancora una volta il Quirinale è chiamato a trovare la chiave del rebus della governabilità. Mentre Renzi medita la rivincita. Di qui la metamorfosi di una Repubblica nata parlamentare e inconsapevolmente diventata di fatto presidenziale per l'inconcludenza della classe politica. Grillo compreso.