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Il giornalista Giovanni Dorigo, rovinatosi alle corse dei cavalli, emigra con la moglie in Inghilterra. Lì trova lavoro presso un giornale, La Gazzetta Nera, fondato da un'eccentrica ricca signora per raccogliere storie di condannati a morte. Si immerge così in una realtà fatta di delitti familiari, perlopiù maturati all'interno di coppie. Vicende tragiche e simili tra loro, dove è sempre la donna a denunciare, in una rancorosa insoddisfazione esistenziale, il fallimento del rapporto, mentre l'uomo si rivela debole, disperato, incapace di accettare il lutto dell'abbandono. I casi della Gazzetta iniziano presto a rispecchiarsi nel rapporto tra Giovanni e sua moglie, uniti anch'essi da un legame oscuro, in una crisi che rischia di scivolare verso un epilogo fatale. Finché i due ritroveranno, sul punto estremo di caduta, la volontà di ritentare la difficile impresa umana di comprendersi e vivere insieme. È l'incomunicabilità il tema più moderno di queste pagine, intense e inquietanti, pubblicate per la prima volta da Bompiani nel 1943: un'incompatibilità nella coppia che diventa distanza siderale tra uomo e donna, e si tramuta in odio fino a generare il progetto di assassinio.