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Nella casa di Alessandro Parronchi, tra i faldoni gelosamente custoditi nel suo studio, c'è una cartelletta verde contenente un blocco di fogli dattiloscritti con qualche rara annotazione a penna e pochi interventi d'autore: è un commento inizialmente pensato per le liriche della raccolta "Un'attesa" (1962), che comprendeva molti dei versi giovanili del poeta fiorentino. Il testo, rimasto finora inedito e qui riproposto assieme alla raccolta "I giorni sensibili" (1941) in edizione critica con premessa di Silvio Ramat, accompagna le poesie risolvendo dubbi, proponendo modelli e ripercorrendo le occasioni private all'origine delle varie liriche. Il commento è occasione per individuare i motivi ispirativi della poesia giovanile di Parronchi: come afferma il curatore nell'introduzione al volume, "costruisce un ritratto da consegnare ai posteri, un vademecum utile ai lettori che sapranno così sviscerare i motivi degli esordi, molto difformi dall'arioso intimismo delle cose più recenti".