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Chiamata dal fondatore Leonida Rèpaci al ruolo di segretaria (e giurata), Gabriella Sobrino è stata per quarant'anni testimone e protagonista di quello che fu subito definito "il più grande evento culturale dell'estate italiana". Attraverso ben cinque presidenze (dopo Rèpaci, quelle di Sapegno, Villari, Garboli e Siciliano), lei è stata il punto di riferimento in una competizione che ha chiamato sulla scena il gotha intellettuale dell'intero secondo Novecento. "Anima instancabile e memoria storica del Viareggio" come è stata definita da Cesare Garboli, Gabriella Sobrino di questo libro è la voce narrante: non soltanto di moltissime storie di libri e autori ma anche del retroscena di sentimenti e risentimenti, attese e delusioni, manovre editoriali e impuntature di primedonne che lei ha via via registrato da quel suo privilegiato osservatorio.