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Dal ricordo di una Toscana del secondo Novecento, rurale e agricola, nascono questi brevi racconti: storie di violenza, povertà, rabbia, ma anche di amori, affetti profondi, piccoli gesti di umile solidarietà. Protagonisti i "toscanacci", come li definisce l'autore con bonaria ironia, uomini di caccia e campi, operai, ma anche e soprattutto bambini e donne: madri, giovani figlie, amanti. Di tutto si percepisce il suono, la voce, la sfumatura di colore, l'odore. È proprio questo che contraddistingue l'autore: una scrittura che sollecita i sensi, rende veri i suoi personaggi e dà vita a un mondo che oggi spesso ci appare distante, con le sue tradizioni e valori, ma anche pregiudizi e contraddizioni.