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Promettente, brillante, imparziale e soprattutto umano, queste sono le qualità principali di Angelo Cameli, un giudice dalla natura complessa, ma profondamente corretta. Trascorre i primi anni di carriera a Ferrara, nella piccola pretura di Castello sul Po. Angelo ha qui modo di coltivare la sua giustizia basata non sul diritto ma sull'etica, inimicandosi colleghi più rigidi e intransigenti. Nella noia di giornate trascorse a osservare il cielo grigio del nord, avvia una relazione con Ester, donna sveglia e intelligente. L'imminente trasferimento a Napoli, costringeranno Angelo a chiudere con lei ogni rapporto. Convinto di essere tornato finalmente a casa, rimarrà però schiacciato dal peso di una malavita che a Napoli la fa da padrone. La relazione con una donna sposata incupirà ulteriormente l'animo di Angelo. Anna sa essere affascinante in un vestitino da poche lire, sa essere timida e dominatrice, bambina e donna, comprenderla sembra impossibile. Angelo muta, cambia e inizia a diventare una persona che tempo prima avrebbe disprezzato. Ma dopotutto "lui era un giudice e i giudici sono dèi che tutto possono."