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A Gerusalemme c'è una piscina dove un angelo di quando in quando scende ad agitare l'acqua: chi si immerge per primo viene liberato dai suoi mali. Tra loro c'è il più derelitto, paralitico dalla nascita, abbandonato lì dai parenti, che in trentotto anni non è mai riuscito a buttarsi per primo. Centinaia di persone gli sono passate davanti. Non spera più nel prodigio, non spera più niente. Finché un uomo, un uomo tra gli uomini, non gli chiede: «Vuoi guarire?». In L'angelo arriverà l'episodio biblico narrato nel V libro del Vangelo di Giovanni viene interpretato in chiave moderna sotto forma di alcune poesie raccontate dal punto di vista del paralitico. Il risultato è un libro toccante che pone una riflessione sul dolore e sulla determinazione a guarire dai propri mali.