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È arrivato il virus. E col virus il tempo delle mascherine. Da un momento all'altro ce le siamo ritrovate sul viso, come un ripetitore telefonico che la sera prima non c'era e il giorno dopo c'è. All'inizio eravamo tutti chiusi in casa, non potevamo capirne il peso. Poi, gradualmente abbiamo messo la testa fuori, e per farlo abbiamo dovuto prendere confidenza con i dispositivi di protezione individuale. Qualcuno ha cominciato ad annotare giorno per giorno tutto quello che succedeva nella vita, tenendo le mascherine addosso. Gli occhiali che si appannano, la didattica a distanza, la stagione estiva che verrà, il rapporto con il fruttivendolo, la RAI. E poi Il supermercato-bunker, la messa del Papa la mattina, gli hobby in lockdown, la finanza, il rapporto con il gatto, la storia di una famiglia che, nonostante tutto, non ha mai rinunciato a vivere felice.