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Nel quartiere popolare del Pignone, a Firenze, dalla penna di Carlo Cirri prende vita l'intensa vicenda familiare dei Moretti. A partire da Arrigo, in prima linea nell'affermarsi del movimento operaio e nelle lotte al fascismo, per passare al figlio, angelo del fango durante l'Alluvione del '66, e infine al nipote. Ognuno dei Moretti vive la propria epoca con passione, coraggio e qualche inevitabile debolezza. Ciò che li unisce è il senso di appartenenza alla famiglia, la condivisione di un ideale politico e umano comune e l'attaccamento alla loro città, al loro quartiere e al Ponte alla Vittoria: luogo dove si consuma un avvenimento drammatico, che condizionerà l'esistenza della famiglia. Quel ponte, che cambia aspetto e nome nel tempo, è il riferimento costante della narrazione, oltre che testimone muto dei fatti epocali di cui il romanzo parla, svelandoci delle storie segrete che Firenze ha finora custodito.