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Il dolore è una maschera bifronte: da un lato affiora l'increspatura dei lineamenti sofferenti, dall'altro un'alata distesa comica inattesa. Nell'orizzonte poetico, l'essere umano, complesso e sfaccettato, è come un volatile in bilico su una grondaia arrugginita: fragile e precario, trascorre la sua vita a scrutare paesaggi dentro e al di fuori di sé, cercando una risposta oltre le inesplicabili ingiustizie terrene. Seppur ancorato alla corporeità e alla caducità, è possibile auspicare a uno slancio, a un volo sofferto e rigenerante. Lucia Lo Cascio dirige la sua parola poetica alla stregua di un vigile nel traffico di istintive suggestioni e attente riflessioni.