Tab Article
A partire dalla primavera del 1866 un'improvvisata troupe di comici e saltimbanchi proveniente dalla Francia tocca le principali piazze italiane, proponendo ogni sera, nel suo piccolo teatro di legno, le nuovissime (per l'Italia) operette buffe di Offenbach e Hervé. Il successo è dirompente, e l'operetta parigina si impone ben presto come uno dei generi prediletti dal pubblico italiano. La sua ampia diffusione comporta non solo una riconfigurazione della geografia sociale dei teatri, ma, più in generale, nuove modalità di produzione e consumo della spettacolarità. Il libro ricostruisce gli esordi (1860-90) dell'operetta parigina a Milano, Firenze e Napoli, le città d'importanza strategica nell'affermazione del genere, evidenziando le diverse modalità di produzione e di adattamento ai contesti locali, nonché le reazioni da parte della critica e del pubblico.