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Un diario lungo tante vite. La famiglia, con oggetti pensieri malattie luoghi persone genitori ricordi, Sicilia. E città. Un tempo che sembra non finire e che finirà invece nella malinconica constatazione che è un mondo in parte già scomparso, fermo nel pensiero, privo del verso, ma anche a tratti poesia. Ironia e sofferenza, momenti di solitudine e di stupore, raccontati giornalmente, con le stagioni che cambiano e i decenni che si rincorrono. E i due secoli a cavallo. Oggi la curva di una strada alberata, ieri un vicolo dai palazzi cadenti, le feste comandate, il negozio all'angolo di una via che non esiste più, la città che si fa protagonista, la bellezza che finisce, il tempo. Sempre il tempo. E niente ha un significato. Solo la confusione della vita che alla fine si fa ferma. Con la nostalgia e pure la crudeltà del presente. Una prosa poetica, suddivisa per temi e quadri, come affreschi di scrittura.