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"La matita scorre sul foglio delineando profili e definendo chiaroscuri. Il disegno diviene strumento di resilienza, meccanismo endogeno a cui affidare l'inquietudine del momento. L'artista traccia in presa diretta scorci troppo ravvicinati per definirsi vedute, visioni laterali tagliate ai margini per testimoniarne l'appartenenza a scenari più vasti. La realtà accoglie la finzione salvo poi divenire, attraverso il gesto grafico, nuova finzione inserita in una nuova realtà, non più quella della parete ma quella del libro". (Carmelo Cipriani)