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Quanto e come la regia d'opera lirica è stata contaminata? E questa può dirsi autonoma e legittimamente caratterizzata da tratti peculiari e vincolanti? In che misura le contaminazioni e le ibridazioni provenienti da altri linguaggi artistici possono mettere in discussione l'originalità e la legittimità della disciplina? In questo libro si è cercato di rispondere a queste domande attraverso un lavoro di ricerca storica e di analisi diretta di una messa in scena emblematica come quella di Gabriele Vacis: Serse. «Il Serse è un'opera poco rappresentata, credo immeritatamente. Per questo l'abbiamo scelta. [...] Una trama così complicata da diventare nient'altro che traccia che tiene il filo non ad una storia ma ad una sequenza di stati d'animo, di sentimenti. [...] Nel Serse la storia, il plot narrativo, è talmente complesso che credo si possa "sospendere": le parole rimangono lì, come congelate, diventano organiche alla musica. [...] E questo libro di Eleonora Calabrò è una testimonianza diretta del percorso della sua messinscena.» (dalla prefazione di Gabriele Vacis)