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Le memorie di Domenico Leoni si riferiscono al viaggio in Australia che nel 1902, non ancora quindicenne, intraprese dietro invito di sua sorella e del cognato e per restare laggiù sette anni. Domenico tornò a casa col solo patrimonio di una lingua, l'inglese, che a quel punto sapeva ben padroneggiare e che gli restò così utile nella carriera di portiere d'albergo prima e di albergatore poi. Nella seconda parte delle memorie, vengono riportati i ricordi della chiamata alle armi alla fine del 1915, della guerra in trincea, della disfatta di Caporetto e la conseguente prigionia di quasi un anno. Mentre il suo viaggio in Australia rispecchia la nuova forte spinta all'immigrazione di tanti italiani alla fine dell'Ottocento, legata alle opportunità fornite dal "nuovissimo continente", la sua drammatica esperienza nella Grande Guerra si può comparare a quella vissuta dai tanti giovani durante il tracollo dell'assetto politico dell'Europa ottocentesca. Prefazione di Zeffiro Ciuffoletti.