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C'è solo un luogo, a Istanbul, dove volano i gabbiani anche di notte: sopra i minareti della Moschea blu. Sull'Ippodromo cala la fredda bruma dell'est e gli acuti dei gabbiani non sono affatto rassicuranti. Un'altra notte scende sul Bosforo. Si sono accese le luci sulle guglie e il traffico si è placato. Nel silenzio si odono gli echi delle sirene, delle navi alla fonda nel mar di Marmara. Poi i canti dei muhezin. Affiorano ricordi, suggestioni e delusioni. Corto infreddolito e teso, è smarrito in un dedalo di dubbi. Non ha scelta e neppure tempo per riprendere l'indagine su un efferato delitto, ma deve riflettere, ricordare il passato, riordinare gli eventi. Consapevole di essere dentro una storia complessa e tragica Corto si muove con accortezza e determinazione sfidando oscure minacce. Un detective pieno di modestia e sensibilità: sguardo penetrante, smaliziato e a volte sarcastico, ascolta ed analizza i personaggi sulla scena. Il labirinto è pieno di trame tortuose, ma l'azione corale degli amici della Versilia prevale anche sugli intrighi internazionali. Corto lo sapeva fin dall'inizio: è impossibile, per uno come lui, vivere eventi eccezionali isolato dal quotidiano. E infatti, nel momento più delicato, si era messo ad osservare il volo dei gabbiani.