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La pandemia ha portato con sé inusitate sfide al godimento dei diritti umani e ci ha ricordato che tutti i diritti sono stati toccati dalle misure prese per fronteggiare il virus. Il diritto alla vita e alla cura, ad esempio, va rispettato non solo quando la vita umana non subisce interferenze violente o nefaste, ma anche quando le vengono prestate l'assistenza e la cura necessarie. Oppure il diritto alla libertà e alla sicurezza, alla vita privata e familiare e alla protezione dei dati sensibili; il diritto alla religione, all'informazione, all'espressione del proprio pensiero, ad associarsi, a riunirsi, per non parlare del diritto alla mobilità e a stabilire la propria residenza. E che dire di quei diritti sociali che hanno enormemente sofferto? Dal diritto all'educazione, con attività scolastiche e universitarie sospese per lunghi periodi o trasferite in modalità «remota», al diritto al lavoro, colpito sia sul fronte del diritto di impresa che su quello del lavoro dipendente, fino al diritto all'assistenza sociale e sanitaria, volti a contenere il Covid e a combattere ogni altra malattia e disagio.