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Che cosa hanno a che fare la razza, l'abilismo e il binarismo di genere con l'animalità? Esiste un'ecologia non antropocentrica? In che modo la costruzione del corpo disabile si intreccia con l'animalizzazione dei reietti del pianeta? Gli animali sono davvero soggetti "senza voce"? O resistono allo sfruttamento? Per rispondere rifiutando le soluzioni riduzionistiche è necessario uno sguardo situato. Marco Reggio muove da episodi problematici del proprio attivismo nel movimento di liberazione animale e, con una serie di incursioni fra testi letterari, studi decoloniali, teorie queer e critical animal studies, affronta questi temi da un punto di vista antispecista che accetta l'imbarazzo e lo smarrimento come forme legittime di interpellazione politica.