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Un tale incubo che qualcuno deve aver pensato di accorciarlo: queste le parole con cui si potrebbe descrivere il Novecento, il secolo delle ideologie. Questo lavoro presenta il pensiero di un interprete significativo di quel periodo, Herbert Marcuse, e lo fa secondo una prospettiva storiografica a tratti malinconica, ironica, critica, alla maniera marcusiana. Si ripercorre il pensiero marxista occidentale, la "teoria critica", per giungere agli autori di Francoforte e alle loro tesi sulla natura del nazionalsocialismo. Di particolare interesse appaiono lo studio che Marcuse dedicò al marxismo sovietico, la sua critica al pensiero di Max Weber e quell'analisi tanto scomoda quanto attuale che il filosofo tedesco rivolse all'interpretazione sociale, culturale e filosofica del tecnocapitalismo contemporaneo. Ne risulta un senso di continuità tematica che giunge al Sessantotto e oltre, fino a toccare con facili e intuitive speculazioni la società odierna.