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Il volume sintetizza la storia della congregazione gesuata evidenziandone gli elementi di connessione e di confronto col tessuto sociale coevo, descrivendo poi l'origine e le più antiche vicende del ramo femminile della congregazione, e la memoria del fatidico incontro tra il 'fondatore' dei gesuati e la 'fondatrice' delle gesuate. È indagata la memoria iconografica dell'iniziatore dei gesuati, la raccolta delle laudi del gesuato Bianco da Siena, e la fortuna della Vita quattrocentesca di Giovanni Colombini, redatta da Feo Belcari. Nel testo poi si ricostruisce la costellazione di gruppi, di esperimenti religiosi e di portatori di idee e di devozioni che fu legata ai gesuati e, in particolare, ai conventi di Milano, Siena, Lucca, Venezia e Roma e ai santuari gestiti dalla congregazione. È analizzata la sociabilità congregazionale nelle sue linee: l'esercizio del lavoro come farmacisti e la coltivazione di amicizie spirituali con persone di spicco come la contessa di Guastalla, Lodovica Torelli. È infine studiato l'uso erudito dell'Epistolario del Colombini come testo di lingua. Il volume è chiuso dall'Appendice documentaria sul convento gesuato di Chiusi.