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Nel Secondo Quattrocento, prima del definirsi degli equilibri diplomatici che portarono alla nascita degli stati regionali, i signori italiani, bisognosi di strategie di promozione della propria immagine pubblica, fecero dei matrimoni un potente strumento di comunicazione. Le cerimonie e gli apparati decorativi in onore degli sposi ebbero, infatti, il compito di rendere esplicite le alleanze tra i principati e di esprimere visivamente il potere dei governanti sulle proprie capitali. L'obiettivo di questo libro è stato comprendere come i festeggiamenti, ideati dagli artisti di corte, potessero divenire un mezzo di propaganda celebrativa e come la diffusione delle loro descrizioni, a stampa o manoscritte, potesse amplificare la fama degli eventi. Le feste sono state pertanto studiate comparativamente, paragonando la varietà di recite teatrali, giostre e danze che le caratterizzarono e i modi di produzione delle loro cronache, qui impiegate come fonti per la storia dello spettacolo.