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La poesia di Maria Galluzzo è una finestra per guardare oltre. Il suo poetare infatti diventa un "itinerario dell'anima" che trasfigura oggetti, cose e persone, snodandosi a volte con un piglio ermetico, a volte diegetico e finalizzato a interrogare la coscienza attraverso corrispondenze analogiche di forte impatto emotivo e aperte alla dimensione del sogno come luogo di rivisitazione e di rilancio dei valori essenziali dell'esistenza. Sono versi brevi quelli di "Oltre il tempo negato", che ricordano Ungaretti e parlano del tempo, quello sospeso o in attesa, ma comunque carico di speranza.