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Nel teatro di Josep Maria Miró, la denuncia sociale a temi universali, passa attraverso vicende di vita privata dei protagonisti dei suoi testi, che sono sempre ansiosi, spaventati da qualcosa, come se la propria comfort zone fosse sempre minacciata dall'esterno. La paura serpeggia tra le pagine, trasformandosi via via dalla paura per il diverso alla paura dell'invasione dei propri spazi, dalla perdita degli affetti a quella di sentirsi accusati di qualcosa che non si è commesso. La società vista attraverso la lente di ingrandimento dei nostri peggiori timori, appare oscura e misteriosa e quasi mai approda alla salvezza. E il dubbio rimane: i personaggi sono davvero colpevoli? Sono davvero carnefici e motori dell'azione, o sono vittime di una società incapace di contenere le proprie nefandezze? Allo spettatore il compito di assolvere o condannare. Contributi di Xavier Albertì.