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C'era una volta una Bambina che pianse di dolore sulle bougainvillea dell'Albero della piazza, mentre il vecchio Dimitri, sull'isola di Rodi, se ne stava con lo sguardo rivolto agli angeli e al Sole. C'era nonna Antulla, così vecchia e imbottita d'oscurantismo e dell'antica superstizione di Dio; e c'era Anastasio, il postino dall'animo melanconico, che risaliva sulle pendici del monte Ataviros, dove il serpente Kèfiros narrava storie grazie a parole d'incanto. E poi ancora Polden, il giovane collezionista di cappelli, una città dove tutto era nero come il fumo, cicale che cantavano al ritmo rock dei Led Zeppelin e i Pink Floyd. Sono trenta Le favole di Rodi che un misterioso Scrittore racconta tutte le sere a Gennadi, poco più a sud di Lardos: nascono «come gocce di rugiada» e stillano «l'odore intenso di resine, di pino, di macchia mediterranea, di sale e di Sole misto ad altri mille odori d'Oriente». La potenza visionaria della mitologia greca qui rivive nelle suggestioni fiabesche della prosa esopea, dove non v'è nulla a distinguere un umano da un animale o da una pianta perché la letteratura dà a tutti la medesima possibilità di parola. Età di lettura: da 6 anni.