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La recente pandemia ha messo alla prova tutti. Abbiamo vissuto una vita pensando di essere "qualcuno" poi sotto il giogo di un virus potente e invadente ci siamo accorti di non essere "nulla". Il dolore si è ramificato dentro e questo è stato il motivo per cui, con impavida sicurezza, mi sono messa a scrivere. Le poesie scaturivano con regolarità sui temi dell'amore, la vecchiaia, la solitudine e la morte, sollecitate dalle continue notizie di migliaia di decessi al giorno e dalle immagini trasmesse mentre dovevamo restare chiusi e protetti nelle nostre case. Con altrettanta regolarità venivano riviste e sentite e le sensazioni e preoccupazioni crescevano. Possono essere lette con spirito psicoanalitico perché tutte le controversie della mente viaggiano e si sovrappongono ma possono essere viste anche come semplici annotazioni e contaminazioni legate al grande potere di quel "Tempo".