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Non un libro su Folena ma un percorso personale con Folena, a partire dalla sua storia, dalla sua personalità, dai campi di ricerca storico-linguistica che ha indagato, con un acume e una qualità di scrittura assolutamente eccezionali: gli allievi non solo si riconoscono nei maestri - quando sono grandi maestri - ma più o meno inconsciamente ne seguono le tracce, i percorsi, non certo pretendendo di eguagliarli o competere ma un po' ricalcarli, prendere le mosse dai loro risultati e cercare di metterli a frutto in proprio.Un pavano (non dei più noti e frequentati ma non irrilevante, Giacomo Morello, amico del protettore di Ruzante, Alvise Cornaro) canta una sua innamorata con quattro sostantivi: «spiegio, smalmuoria, maistro e scuola». Ecco, questo è stato per molti dei suoi allievi Gianfranco Folena, di cui tutti si sono subito "innamorati" alla prima parola: specchio, memoria, maestro e scuola.