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Il volume tratta il mito della nazione cristiana, come è stato percepito da una parte consistente della coscienza culturale e politica italiana dalla crisi sociale dello Stato liberale del 1898 fino all'instaurazione della dittatura fascista nel 1925, attraverso la voce sempre più incalzante e importante delle riviste cattoliche. Il libro descrive, in quadri particolari, come ha avuto origine dal radicalismo nazionale di fine Ottocento sulle pagine di "Cultura Sociale" nel 1898, la marcia giovanile cristiana del nazionalismo, da quali elementi quest'ultimo è stato composto e quali forme e accenti ha assunto durante il suo cammino attraverso l'età giolittiana, la Grande Guerra, il dopoguerra e l'avvento della dittatura fascista nel 1925. Attraverso l'analisi di un movimento collettivo, colto nelle sue esperienze pubblicistiche più rappresentative, il libro mostra come una parte significativa della cultura politica italiana di estrazione cattolica e spiritualistica, che si ispirava al nazionalismo risorgimentale, giunse a creare, attraverso un percorso coerente e consapevole, una mentalità storica favorevole all'affermazione del primato del modello mitico della nazione cristiana.