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Napoli, "città dannata" e contemporaneamente laboratorio per sperimentare svariate tecniche di rappresentazione dei conflitti culturali, delle ansie economiche e dell'odio di classe. Il "mistero di Napoli", lo definiva Gramsci. La ricerca parte da qui per analizzare una parte dell'archivio delle "cose dette" sulla metropoli partenopea. Dall'emergenza rifiuti alle questioni urbane, dalla vicenda di Davide Bifolco a Gomorra, da "il boss delle cerimonie" ai neomelodici, il volume restituisce una panoramica, naturalmente parziale, dei dispositivi discorsivi attraverso i quali vengono dette le "cose" su Napoli, provando a rendere visibili i meccanismi mediante i quali il narrato produce processi di naturalizzazione e di etnicizzazione. Non vi è alcuna pretesa di dire ciò che nessuno ha detto sulla città, si propone solo una possibile conversione dello sguardo sul paradiso abitato da diavoli. Contributi di: Stefania Ferraro, Anna D'Ascenzio, Giuseppina Della Sala, Gianpaolo Di Costanzo, Stefania Ferraro, Emilio Gardini, Alessandro Mazzola.