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Le "Periochae" terenziane in senari giambici rappresentano l'unica opera attribuita con sicurezza, per tradizione diretta, all'erudito maestro di Aulo Gellio: il grammatico Gaio Sulpicio Apollinare. Allo studio di questi testi va aggiunto quello degli "Argumenta" non acrostici di 5 commedie plautine, assegnati con incertezza ora al nostro grammatico, ora a un anonimo allievo della sua scuola. Tre gli scopi della ricerca: esaminare le peculiarità della lingua di Sulpicio Apollinare e i suoi richiami a quella di Plauto e Terenzio; verificarne la possibile identificazione con l'autore dei 5 "Argumenta" plautini; dimostrare che Sulpicio rappresenti l'archetipo della tradizione manoscritta terenziana.