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Favara è una delle città più disastrate della Sicilia dove al degrado urbano corrisponde un degrado sociale il cui emblema è il centro storico che progressivamente anno dopo anno, a causa dell'abbandono, della mancanza di manutenzione e restauri si sbriciola. Ma Favara è anche una città piena di energie, con una popolazione giovane, con una densità abitativa enorme, con moltissime imprese edili e attività imprenditoriali. Una città così complessa, con enormi problemi sociali, ha bisogno di un progetto di rinnovamento urbano che non può essere condotto con i tradizionali strumenti urbanistici e non può essere pianificato con i tempi della pianificazione ordinaria. La tesi è dunque di utilizzare le aree libere derivanti dai crolli nel centro storico per la costruzione di un'infrastruttura a rete che individua nell'equilibrio ecologico urbano il principio fondativo di un sistema di spazi e servizi pubblici, d'iniziative private da parte di imprenditori, enti pubblici, etc. Un rinnovamento urbano che non prevede sventramenti, in questo caso già avvenuti, ma che utilizza le possibilità derivanti dai vuoti nel centro storico e nella periferia.