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Le favole a null'altro servono che a "far vedere ciò che occhio umano non ha mai visto". Esse servono a far vedere quel sovra-sensibile che dà forma al mondo sensibile e alla nostra stessa soggettività. Pinocchio, Cappuccetto rosso, Ulisse ci parlano della costituzione del soggetto moderno, della sua consapevolezza della finitezza e del suo immaginare le vie per "tornare a essere fanciulli". Ma "il tornare ad essere fanciulli", come Hegel ci dice, è "il risultato del lavoro e della cultura dello spirito". Forse, leggere le favole è solo un rimemorare questo insegnamento hegeliano.