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La Pro Caecina tratta una causa di diritto civile, riguardante il possesso di un fondo, denominato Fulciniano, conteso tra un esponente dell'aristocrazia etrusca, Aulo Cecina, difeso da Cicerone, e il suo avversario, Sesto Ebuzio, di origine italica. Nell'abile e incisiva ricostruzione degli eventi, che hanno portato alla causa, si ricompone, per rapide campiture, il quadro complesso di un ambito territoriale già travagliato, sotto il profilo sociale ed economico dalla guerra civile tra Mario e Silla. Dai problemi giuridici relativi alla causa possessoria, l'analisi di Cicerone prende lo spunto per affermare la preminenza della ratio legis nell'interpretazione del diritto, e per illustrare, con ricchezza di argomentazioni e con autentica passione, il valore del diritto civile, quale fondamento dell'ordine sociale e degli interessi essenziali di ogni cittadino.