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La raccolta dei "Racconti scuri" propone un'immagine della letteratura romantica volta al suo lato più nero e intrigante, costellato di figure mitiche o più semplicemente bizzarre, che esulano in ogni caso da un quadro novellistico basato sull'ordinarietà. Balzac, Chasles e Rabou, pur nella loro profonda diversità tematica e stilistica, appaiono dunque unitari nella presentazione di un universo extra-ordinario, fatto di realtà puramente fantastiche, di situazioni ai limiti della verosimiglianza, dove l'insolito e il singolare prendono il sopravvento sulla normalità, e nel quale si muovono con disinvoltura folletti e spiritelli. Anche la scrittura dei tre autori rispecchia l'eccezionalità delle storie narrate: spesso improntate al registro linguistico dell'oralità, esse riferiscono in modo agile e sintetico, com'è nella tradizione del racconto breve, dell'esistenza di un lato spesso trascurato eppur presente nella vita quotidiana degli esseri umani, ovvero quello del mistero.