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Presupposto indefettibile di una moderna concezione vitalistica del diritto e del mondo delle relazioni giuridiche è che si tratti di aree fortemente caratterizzate dall'attitudine positiva a vivere e comunicare valori. Per questo la parola giuridica, quando sia realmente tale, deve avere la possibilità di essere divulgata adeguatamente. Non è affatto detto tuttavia che sia solo la legge lo strumento di questa forma comunicativa, che appartiene all'uomo, lo coinvolge ed implica l'essenza stessa dell'essere persona. Ciascun essere umano del resto, entro le tradizioni culturali e storiche di riferimento, si forma dentro una o più tra le possibili forme narrative tradizionali (religione, letteratura, tradizione, politica, diritto, cultura...). Proprio perciò la poesia, la novella, il racconto, la fiaba o la favola, a vari livelli di profondità, non possono non avere una dimensione narratologico-giuridica di assoluta rilevanza, che accomuna e rende complementari ambiti solo all'apparenza molto distanti tra di loro. Le lezioni qui raccolte si propongono di studiare queste prospettive, di introdurre ad esse, di saggiarne la relativa novità.