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Nel 1934 in Italia, nel periodo centrale della dittatura fascista, venne fondata "Le lingue estere", una delle prime riviste in Europa a trattare la linguistica e la lingua contemporanea. Con il suo carattere divulgativo, nell'arco di 17 anni portò la riflessione linguistica sull'italiano e le altre lingue nelle case della gente comune così come nelle accademie, rispecchiando la realtà storica e politica coeva. Rintracciando le relazioni tra lingua, ideologia e politica editoriale di "Le lingue estere" - con particolare enfasi sui rapporti italo-tedeschi - questo libro aggiunge un tassello alla storia del pensiero linguistico italiana ed europea.