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In base a quali criteri assegniamo alle omissioni il ruolo causale che il discorso ordinario, l'impresa scientifica e la pratica giuridica apparentemente attribuiscono loro? In quale misura siamo davvero legittimati a fare appello a nozioni causali quando il comportamento di cui si è responsabili consiste nel non aver compiuto un'azione? In questo volume l'autore si accosta al problema partendo dall'analisi semantica del discorso causale e cercando in esso le risorse per dirimere alcune dispute metafisiche in materia di causalità omissiva. I criteri di verità e di giustificazione dei condizionali controfattuali, la forma delle leggi causali, la meccanica dei processi di prevenzione costituiscono altrettanti tasselli di un mosaico in cui i risultati dell'indagine filosofica sono messi al servizio della ricostruzione dei criteri che governano le ascrizioni di responsabilità. Infine, l'analisi delle basi normative della causalità omissiva conduce ad indagare le modalità con cui gli aspetti cognitivi conferiscono rilevanza "causale" alle omissioni, dando forma e contenuto alle basi epistemiche della responsabilità che sorge da esse.