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Franz Rosenzweig, nell'introdurre gli esiti del suo "Nuovo Pensiero", così traccia l'ambito di confronto con il contemporaneo: "La differenza tra pensiero vecchio e nuovo, tra pensiero logico e pensiero grammaticale, consiste nel bisogno dell'altro, o, che è lo stesso, nel prendere sul serio il tempo. E, d'altra parte, non è che ciò che accade accada nel tempo, è il tempo stesso ad accadere; assunto sui generis per un pensiero - come quello ebraico - che confonde linguisticamente e concettualmente l'esilio e la rivelazione (galuth), fino a fare dell'esilio la condizione essenziale di qualunque rivelazione, poiché solo andando fuori di sé si può accogliere veramente l'altro e farci autentico dialogo." Questo volume tenta di dipanare queste soglie di pensiero sia in chiave retrospettiva, in termini di fondazione del "Nuovo Pensiero", sia in chiave prospettica, negli esiti levinasiani, di matrice etica, e jabesiani, di matrice poetica.