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Lo sviluppo tecno-scientifico negli ultimi decenni ha prodotto rilevanti trasformazioni culturali e sociali, modificando qualitativamente molti aspetti dell'esistenza umana, ed in particolare il rapporto medico-paziente. Tale progresso, se da un lato ha suscitato grandi speranze di concreti miglioramenti per la vita ed il futuro dell'uomo, al contempo ha moltiplicato e talvolta esasperato le tensioni etiche, sollevando delicate questioni giuridiche e politiche. La tematica del consenso informato, architrave dell'odierna concezione della relazione clinica, emancipatasi tanto dal paternalismo quanto dall'astratto contrattualismo, costituisce un cruciale ambito d'indagine per approfondire il rapporto tra applicazioni tecniche, scienze umane e filosofia, da un lato, e centralità della persona dall'altro. L'idea di un tacito consenso all'attività responsabile e competente del professionista, sviluppata in queste pagine, appare in grado di risemantizzare adeguatamente la relazione terapeutica e favorirne un miglior inquadramento sul piano operativo e normativo.