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Nel panorama europeo nella seconda metà dell'Ottocento, si creò un momento di riflessione in quanti videro nell'idea dell'istruire la donna una importante dimostrazione di progresso. Salvatore Morelli, politico e studioso operante nel XIX secolo, fu tra i sostenitori di questa necessità, infatti con il saggio "La donna e la scienza" considerati come i soli mezzi atti a risolvere il problema dell'avvenire ha offerto un notevole contributo alla storia della educazione femminile nel periodo risorgimentale. Tra le motivazioni che spinsero Morelli ad occuparsi della istruzione femminile vi fu la grande ammirazione per la donna e, in modo particolare, per sua madre. La realizzazione di questo saggio all'alba dell'Unità d'Italia rappresentò per il patriota Morelli un modo per restituire alla donna il suo pensiero e la sua dignità.