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La presente monografia offre una sistematica esplorazione delle teorie sulla generazione delle piante dal Cinquecento al Settecento. L'angolo prospettico adottato ha permesso sia di ovviare a una lacuna della storiografia, che si è prevalentemente occupata della controversia sulla generazione animale, sia di riprendere un'altra affascinante quaestio a un tempo teologica, filosofica e scientifica, ovvero il continuum naturale, a cui Arthur O. Lovejoy nel 1936 consacrò il celebre "The Great Chain of Being". L'attenzione focalizzata sulla "mobilità" della linea posta a confine fra il dominio dell'organico e dell'inerte ha consentito di ricostruire il dibattito sul continuum facendo emergere il ruolo strategico giocato dalle cosiddette "metafisiche influenti" nel determinare le condizioni di esistenza del "vivente" (si pensi al panvitalismo di ascendenza magico-ermetica vs. meccanicismo galileiano). Prefazione di Maurizio Torrini.