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L'opera raccoglie cinque saggi concernenti la vexata quaestio dei rapporti burocratico-legislativi tra Oriente ed Occidente nel Tardo Impero romano. Nel primo, delineato lo status doctrinae, viene prospettata una nuova linea di indagine attraverso la 'valorizzazione' di quelle costituzioni che, nel richiamare un precedente provvedimento normativo, lo attribuiscono ad un singolo, determinato imperatore. Nel secondo e nel terzo, focalizzata l'attenzione, rispettivamente, su CTh. 11.8.1 e su CTh. 10.19.7, attraverso un'originale lettura delle stesse, si deducono concrete indicazioni circa le relazioni politico-legislative intercorrenti tra le due partes Imperii nella seconda metà del IV sec. d.C. Il quarto, muovendo da Amm. 26.5.8-14, ricostruisce i rapporti di carattere burocratico e politico-militare che 'segnarono' l'Oriente e l'Occidente durante il periodo dell'usurpazione procopiana. Nel quinto e ultimo s'indaga l''anomalia' rappresentata dalle costituzioni che, nel rinviare ad una precedente lex, la ascrivono ad uno (o più) antecessor(res) denominandolo(i) attraverso il termine pater (patres) o parens (parentes).