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Il libro si sofferma sugli anni della formazione filosofica e sui primi scritti di Gilles Deleuze, ricostruendo le tappe attraverso cui la predilezione per la linea empirica del moderno è sostenuta in opposizione al modello "coscienzialista" di soggetto risalente alla tradizione platonica e cartesiana su cui si innestano le influenze kantiane e hegeliane. Il pensiero deleuziano viene ricondotto alle fonti filosofiche moderne e al clima culturale del milieu parigino del secondo dopoguerra. L'interesse per la relazionalità patica del soggetto - e per la sua produttività - porta il filosofo francese, infatti, a stringere un sodalizio intellettuale fecondo con l'empirista scozzese David Hume, al fine di scompaginare l'Io e, di conseguenza, di ripensare la società a partire da una "differente" soggettività. Prefazione di Adalgiso Amendola.