Tab Article
"Qui non si parla heideggeriano", ammoniva Heidegger già nel secondo dopoguerra, in occasione dei suoi famosi e seguitissimi seminari. Il filosofo era ben consapevole, battendo sentieri linguistici del tutto inediti, che la lunga ricezione del suo pensiero avrebbe incontrato nel mero mimetismo linguistico il suo primo, e a ben vedere, unico e autentico nemico. Timore rivelatosi ben presto più che fondato. Se è pur vero, infatti, che un tale mimetismo resta necessario, è altrettanto vero che se non emerge una chiara, altra, indicazione di progetto, l'approccio mimetico è destinato a implodere, sbarrando in un solo colpo l'accesso al pensiero dell'interrogato come al respiro e alla novità del volta a volta interrogante. Del pericolo sembra consapevole anche l'autore di questa guida. Forse addirittura troppo, nel suo retrocedere metodico, puntuale, di fronte alla parola del pensatore tedesco. D'altra parte per un confronto reciproco con Heidegger è necessario che Heidegger sia lasciato parlare. L'autore diviene così il genuino destinatario di un ascolto, e il frutto dell'ascolto una vera e propria indicazione di pensiero. O una guida, se si preferisce, al velamento...