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L'immagine tennysoniana della variopinta magic web, che in The Lady of Shalott simboleggia tanto un prezioso manufatto artistico quanto una paziente operazione di "tessitura" semiotica ed ermeneutica, fornisce lo spunto ideale per avvicinarsi ai dieci contributi raccolti in questo volume. Il motivo delle prospettive analitiche e argomentative che si intrecciano sino a costituire un mosaico figurale può qui definirsi un principio ispiratore insieme all'idea del dialogo: del profilarsi di aperture, interconnessioni e "attraversamenti" tematici, storici e di genere che si rivelano elementi vitali all'interno di qualunque dibattito critico. Distribuiti per coppie o terne, i saggi si focalizzano su una rosa di personalità artistiche e fenomenologie estetico-letterarie che dal teatro della Restaurazione (Congreve e Wycherley) si estendono fino alla contemporaneità (Coetzee, Gordimer), in una panoramica che non dimentica la fin de siècle (Whistler, Pater, Wilde) e il Modernismo (Conrad, Joyce).