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Quando una parte della retribuzione non è proporzionata solo alla quantità e alla qualità del lavoro prestato, ma è condizionata dagli eventuali incrementi di produttività e di competitività aziendale, si introduce una componente economica variabile, legata al conseguimento dei risultati dell'impresa. Tale affermazione - che coglie un dato unitario, ma generico - solleva un'ampia varietà di questioni. Che ruolo ha la contrattazione collettiva? Quali sono le implicazioni sulla struttura (corrispettiva) del contratto individuale di lavoro? Qual è la funzione della retribuzione variabile? È ancora attuale la distinzione tra sistemi incentivanti e sistemi partecipativi? Lo studio ricostruisce criticamente questi profili, anche in prospettiva comparata, mostrando come la retribuzione variabile, un tempo "spicciola prassi aziendale" (L. Barassi), abbia ormai acquisito un rilievo centrale e stabile nell'universo retributivo.