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È certamente vero che i bilanci delle regioni soffrono sempre più di rigidità e di momenti di traslazione di interventi da un livello di governo a un altro. Ciò comporta vincoli sempre crescenti relativamente ai compiti propri delle regioni in merito al ruolo di programmazione, direzione e coordinamento delle risorse loro affidate. È altrettanto vero che le regioni meridionali soffrono, a parità di condizioni, di una peculiare incapacità a progettare e organizzare in maniera autonoma le sia pur scarse risorse presenti sul territorio. I momenti di progettazione finiscono, il più delle volte, per essere plateali passerelle per contenuti di politiche regionali che non hanno alcuna attinenza con le specificità dell'economia locale ed esauriscono, di norma, il loro effetto nello stesso momento dell'annuncio. Da queste considerazioni muove il presente lavoro, che assume l'obiettivo, in prima battuta, di ricostruire in una cornice unitaria i contenuti della nuova politica europea a sostegno delle regioni: coesione economica e sociale, capacity building, governance, cultura della valutazione. Lo scopo di questo lavoro non si esaurisce, tuttavia, in una mera ricostruzione di concetti e definizioni elaborati in ambito europeo, ma ha l'ambizione di offrire un quadro organico di metodi e di strumenti che i numerosi policy makers possono utilizzare per definire, da un lato, programmi di sviluppo più efficaci e nel contempo più chiari.