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Acclamata dalla critica ed amata dal grande pubblico, Pearl S. Buck (18921973) fu la prima scrittrice americana a ricevere, nel 1938, il premio Nobel per la letteratura. Le sue opere appassionarono lettori e lettrici per decenni: molte raggiunsero la classifica dei bestseller statunitensi e una di loro - The Good Earth (La buona terra) - risultò tra i libri più venduti dell'intero Novecento. Il mondo accademico non concesse tuttavia a Buck un posto nel canone americano: il suo percorso artistico e politico appare infatti caratterizzato da un'eccentricità tanto radicale da aver fatto cadere le sue opere in una zona d'ombra. Il lavoro di Valeria Gennero analizza le ragioni e i modi di un'operazione di damnatio memoriae che ha rimosso dalla storia culturale una delle figure più note e autorevoli del periodo cruciale che va dal 1931 all'inizio della guerra fredda.