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John Ruskin può essere considerato una delle colonne portanti dell'edificio ideologico vittoriano. Eppure, la sua opera è stata una presenza viva con cui hanno fatto i conti non solo narratori e poeti dell'Ottocento, ma anche quelli del Modernismo, e assume altresì grande significato nel terzo millennio, soprattutto se osserviamo il suo insegnamento dal punto di vista di quei valori che, in modo pressante, parlano di un mondo a misura d'uomo, di sviluppo sostenibile e di una globalizzazione intesa come difesa planetaria della dignità umana. Oggi sarebbe impensabile un'esegesi ruskiniana che non tenesse conto degli aspetti positivi del pensiero dell'autore. Per questo, non è fuori luogo dire che la rilettura di Ruskin può dare preziose indicazioni al pensiero contemporaneo in termini di difesa del valore etico dell'arte che, nel contesto di una visione consapevolmente "euforica" del nostro tempo, vuol dire anche impegno per la salvaguardia di un rapporto armonioso fra l'essere umano e la natura.