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Il dono zampilla dall'esistenza, suscita alleanze fra persone e popoli, alimenta relazioni di pace; si fonda su gratuità, fiducia, disinteresse; chiama all'incontro responsabile. Ha un'eccedenza vitale che risana le relazioni, lucida quella con Dio e, anche nel mezzo della notte spirituale più oscura, apre alla comunione, crea novità, coinvolge l'ambiente, porta al compimento e redime. Il testo mostra come il dono sia essenzialmente legato alla relazione: costitutivo della persona umana e divina, attesta l'amore reciproco e indica una via di Redenzione. Il sottotitolo allude a un percorso che, interrogando ipotesi e testimonianze dell'umanità, rivela nel dono una chiave di accesso all'essere e alla sua origine. Nei legami che accende, il dono si presenta movimento versatile di dare, ricevere e restituire. Sul piano teologico è il legame trasparente dell'Amore trinitario che chiama all'unione con sé l'autore del dono e colui che lo accoglie. L'autrice lascia comprendere il dare come condensazione dell'amore che, incarnandosi, umanizza quanto è consegnato alla persona facendola capace di ricevere Dio e di irradiarlo.